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P. la mia adolescenza trans. Oltre le semplici apparenze

By Fumetti, NerdPensiero No Comments

Avete mai pensato a come sarebbe vivere in un corpo che non senti tuo? Sentirti fuori posto, in difetto? Avete mai provato l’esperienza di non essere accettati per quello che si è? Questi e molti altri sono temi raccontati nella storia di P. adolescente alla scoperta della sua identità e l’accettazione di sé stessa nella dura vita di tutti i giorni fatta di famiglia, scuola, vita sociale, incontri in rete e molto altro in un lungo viaggio nei sentimenti per arrivare all’amore verso sé stessa e alla sua naturale bellezza. Una verità raccontata senza filtri, senza censure di nessun tipo, un pugno difficile da incassare e che, in qualche modo, fa sì che ogni lettore possa rispecchiarsi e sentirsi meno solo. Secondo romanzo a fumetti autobiografico di Josephine Yole Signorelli pubblicato da Feltrinelli, che ancora una volta ha centrato il bersaglio portando all’attenzione del pubblico un argomento forte, ma così reale e presente che mai come in questi tempi è giusto trattare e capire ponendosi delle domande.

Non starò qui a dirvi di essere stata da sempre una sua fan. Ho avuto modo di incontrarla per la prima volta direttamente di persona nel febbraio del 2018 al Bologna nerd show, per me completa sconosciuta al suo banchetto, con le sue tavole cariche di erotismo “disegnato male”, ma c’è voluta molta insistenza da parte del mio socio Thilgon prima di convincermi a prendere in mano una delle sue opere. Continuava a dirmi “non te ne pentirai, sono certo che è una storia che non potrà non piacerti” e infatti ne fui letteralmente travolta e coinvolta leggendo tra una lacrima e una stretta al cuore “Romanzo Eplicito” (la sua opera prima sempre edita dalla Feltrinelli).

Josephine ha la capacità di narrare, con una cifra stilistica sintetica ed efficace al netto del tratto “grezzo” delle sue matite, temi e emozioni di una grande complessità che toccano personalmente chiunque li legga e porta con la sua nuova opera “P. la mia adolescenza trans” un pezzo di realtà che pochi hanno avuto il coraggio di narrare, perché ci viene insegnato che certe cose non vanno affrontate, ma vanno nascoste con vergogna. L’autrice si è messa totalmente a nudo raccontando la sua storia, il sentiero tortuoso che ha dovuto affrontare per raggiungere l’amore per sé stessa nella sua città natale, Catania, mentre “Romanzo esplicito” racconta la storia di come l’ha abbandonata. Le difficoltà non sono state certo poche e le esperienze narrate ti fanno vivere un misto tra empatia e rabbia per le ingiustizie subite dalla protagonista, che ciò nonostante è riuscita a trovare la sua voce, una voce che va all’unisono con quella dei suoi fan che grazie a lei oggi si sentono meno soli e meno incompresi. Un’opera che farà discutere non poco e non per poco tempo e che mette in luce il tessuto sociale in cui viviamo fatto di intolleranze, pregiudizi e giudizi su come tutti dovremmo essere.

Le parole iniziali della protagonista mettono subito in chiaro la situazione in cui si trova e vive in modo costante:

Non mi piaccio, ma faccio di tutto per attirare l’attenzione. Chi non ha mai provato questa sensazione non può capire di cosa parlo. Alla gente non importa nulla della mia sensibilità o intelligenza. È il mio corpo a catturare il loro interesse. E io glielo offro in pasto, lo esibisco. Per strada mi guardano, mi offendono, si eccitano. Mi trattano come un oggetto, ma solo così credo di valere qualcosa. È il solo modo che conosco, l’unico che ho imparato.”

Molti si sono soffermati con shock sull’outing fatto dall’autrice, ma non è quello che dovrebbe sconvolgerci. Ciò che mi ha dato da pensare è il tessuto sociale in cui viviamo, la noncuranza che si ha verso il nostro prossimo, la repressione cui ci sottoponiamo costantemente per vivere secondo il concetto di “cosa è giusto”, trattando il diverso come qualcosa di errato, sbagliato. Di fronte al nuovo, si sa, l’essere umano è tendenzialmente spaventato e non reagisce positivamente o con curiosità, ma, per citare il mio videogioco preferito “Alice madness returns” “Diverso non è né bene né male, significa solo non uguale”, e con “P. la mia adolescenza trans” la nostra artista è riuscita a dimostrare proprio questo. La bellezza non ha un’unica forma, ognuno di noi ha una bellezza unica e personale da custodire e proteggere.

Il mio voto finale per “P. la mia adolescenza trans” è di 5 occhialini nerd pieni e con lode. Assolutamente consigliato.

Dalla vostra Grayfox_001 è tutto e vi ricorda che per rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità e curiosità del mondo nerd il posto è uno solo: Nerd Attack! Alla prossima amici lettori!

Il migliore dei mali. Un giallo tutto italiano.

By Fumetti, NerdPensiero No Comments

Sud italia degli anni 90. Il periodo delle cabine telefoniche, del primo game boy, del gelato camillino e molte altre nostalgiche realtà. 5 ragazzi, un cane scomparso e un inquietante vicino di casa sono il mix creato per un giallo tutto da scoprire. È la storia di Ettore, Dante, Milo, Neri e Michelangelo che per uno strano scherzo del destino si troveranno insieme immersi in una ragnatela di misteri riguardante tutta la cittadina di Morene Sassi e l’oscura Tamaranto, un’azienda dalla dubbia moralità che in qualche modo gravita nella vita dei nostri protagonisti e dei suoi cittadini. All’apparenza i nostri protagonisti possono sembrare come molti altri: ragazzini spensierati, occupati solo a vivere una vita da cortile fatta di giochi, gelato e mare, ma ognuno di loro porta una storia personale e famigliare non semplice e piena di tormenti non facili da gestire. Nonostante le loro diversità e caratteristiche si uniranno per far luce sulla faccenda del cane scomparso, del misterioso vicino di casa e molto…molto altro ancora sembrerebbe.

Pubblicato da Shockdom, sceneggiato da Violetta Rovetto (alias Violetta Rocks) e disegnato da Marco Tarquini (alias Tarma) hanno portato sul panorama fumettistico italiano un’opera diversa dalle altre e per nulla scontata. Nei mesi precedenti al lancio, I due ragazzi sono stati davvero abili a parlare della loro fumetto senza dare la possibilità al potenziale lettore di farsi anche solo un’idea della storia proposta. Le tematiche sono svariate e dal forte impatto sociale. già nelle prime tavole mette in chiaro che ne vedremo davvero delle belle, ma non voglio dirvi oltre, perché non voglio rovinarvi il potenziale viaggio che vi invito assolutamente a fare. Ho avuto modo di leggerlo recentemente (praticamente qualche ora precedente alla scrittura di questo articolo) e sono rimasta totalmente rapita da questa storia, tant’è che in questo momento sto soffrendo della “sindrome di Stoccolma”: nello specifico senso…voglio sapere come va avanti, porca paletta! Mi sento intrappolata e innamorata, e come me molti altri, nella curiosità di sapere e i creatori sono i nostri carcerieri. Nonostante sia un giallo autoconclusivo, dà comunque spazio alla linea narrativa collegata ai prossimi numeri in programma (perciò Shockdom, non facciamo scherzi eh! Che qui c’è gente che aspetta) ed è suddiviso in tre parti: quello appena uscito parla della loro preadolescenza, mentre i prossimi saranno dedicati all’adolescenza e all’età adulta. Vi stupirà sapere che il volume attualmente disponibile è solo la prima metà della storia dedicata alla preadolescenza.

Cavolo, ne avremo da leggere! Ma vista la qualità dell’offerta proposta ben venga. Viva il sano intrattenimento fumettistico. E che dire della mano di Marco Tarquini? Il suo tratto è molto particolare e si sposa perfettamente con la narrazione proposta, dando alla possibilità di immedesimarsi anche da un punto di vista grafico, specialmente in scene più buie e cariche di tensione. Le doti narrative di Violetta ti tengono letteralmente incollato al fumetto. Tutto scorre benissimo, niente è lasciato al caso, la trama è avvincente e i personaggi ben delineati e ricchi di sfumature. Come potete intuire dalle mie parole sono molto soddisfatta di questo fumetto, ma essendo che ancora tutto da raccontare aspetterò con devota pazienza le prossime uscite. Nel frattempo dono a questo “primo boccone” il voto di 4 occhialini nerd su 5.

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Violetta Rocks

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Marco Tarquini

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Nerd show Bologna 2019. Un comicon in ascesa

By Eventi, Fumetti, NerdPensiero, Videogiochi No Comments

Si è appena conclusa la seconda edizione del Nerd Show Bologna, realtà giovane nel mondo del fumetto ma che ha saputo ritagliarsi il suo spazio in modo egregio. I dati lo confermano potendo vantare in 48 ore di manifestazione oltre 30 mila ingressi, un terzo in più rispetto alla prima edizione l’anno precedente.

Avendo già presenziato l’anno precedente (poco prima di avviare questo piccolo format di recensioni), posso affermare che i cambiamenti apportati nella gestione della fiera sono stati numerosi e ben graditi.

Ho apprezzato enormemente l’ampio spazio dedicato agli autori di fumetti, giochi e quant’altro, sia autoprodotti – infatti, appena entrati, si incontrava proprio questo spazio a loro dedicato – che supportati da case editrici, dando la possibilità al pubblico di conoscere nuovi autori oltre che i propri beniamini. Rispetto l’anno scorso sono stati invitati almeno il doppio degli autori affermati, creando una Artist Alley decisamente degna di nota.

Nello stesso padiglione era presente l’area mercato, che forse non presentava più stand rispetto lo scorso anno, ma erano decisamente più condensati, tanto che a tratti si aveva qualche difficoltà a percorrere il padiglione, specialmente sul fondo, dove trovava posto un ring da wrestling su cui si sono svolti incontri a tema (sfide dell’Uomo Tigre, scontri tra supereroi Marvel, ecc) e balli hip hop coreografati da Stefy Camparada, con un presentatore d’eccezione, Marco “Tola” Spatola, impersonator di Tony Stark. Trovo che l’idea degli incontri di wrestling tematici abbiano aiutato a contestualizzare meglio la presenza del ring e le attività svolte, creando anche una narrazione che ha divertito grandi e piccini.

Il padiglione gemello, invece, lasciava un respiro maggiore. Gran parte dello spazio era dedicato a giochi di società, console, e agli ormai immancabili Lego, con diorami meravigliosi composti da miliardi di mattoncini e anche aree laboratorio in cui sperimentare ad esempio la costruzione di una macchinina di mattoncini che si muove davvero, con tanto di percorso ad ostacoli su cui metterla alla prova. Presenti anche postazioni per sperimentare l’esperienza della realtà virtuale, stand-laboratorio di stampa tridimensionale e aree di analisi di gioco.

In fondo al padiglione, un grande palco adibito per performance canore di Giorgio Vanni, i Nanowar e The Spleen Orchestra, ma anche conferenze e interviste con Youtuber, doppiatori e showman degli anni ’90.

La conferenza che personalmente mi ha colpito è stata quella dedicata al fenomeno delle Flame Wars, moderata dal gruppo di psicologia dei videogiochi Horizon Psytech con ospiti Violetta Rocks, Fraffrog, Boban Pesov e Croix89, che hanno informato nonché commentato sulla tematica e come affrontarlo, ognuno dalla propria prospettiva.

Senza nulla togliere agli altri argomenti in programma, trovo che aver inserito un argomento di riflessione ed educazione di questo calibro dia merito all’organizzazione, nel non considerare solo la parte ludica e di intrattenimento di questo ambiente, e anche della figura dello youtuber stesso che spesso viene malvista, e che invece si può fare anche carico di questi argomenti importanti “approfittando” della sua posizione di rilievo. Sarebbe bellissimo che la cosa non si fermasse qui a una sola conferenza, perché, per quanto bello, non trovo che sia stato approfondito adeguatamente, vuoi per la tempistica da palco, vuoi per il contesto stesso, ma se si potesse proseguire il dibattito tramite altri mezzi, anche in più tappe, si otterrebbe sicuramente un concreto svisceramento del fenomeno, e magari chissà, ottimisticamente, scuotere le coscienze.

Giungiamo, infine, all’ultimo padiglione, in fondo, accessibile da entrambi i precedenti, dedicato per la maggior parte ai videogiochi, sia arcade, che arene competitive. Anche qui, in un lato, la presenza di un ring su cui si potevano sfidare due contendenti a colpi di mouse creava un effetto scenico, mentre nella zona centrale vari gruppi si sfidavano in e-sports. Le ultime due porzioni del padiglione erano invece dedicate una all’esposizione steampunk dell’associazione di San Marino Comics. L’ultima ad area palco per workshop, conferenze e gare cosplay.

Di gare cosplay se ne sono tenute due, una soft non competitiva il sabato, e una competitiva valida per selezione CNC la domenica, entrambe gestite dallo staff di Epicos e condotte dagli ormai noti Luca Panzieri e Chiara Madonia, spumeggianti come sempre.

La gara si è distinta per l’elevato numero di partecipanti e una certa qualità e varietà dei cosplayer. Incredibilmente, su 45 partecipanti, non si è ripetuto nemmeno un personaggio! Potrà sembrare una banalità, ma avendo accumulato una certa esperienza nel mio girovagare, è un evento più unico che raro, perciò tanto di cappello ai partecipanti, che hanno regalato al pubblico un vero spettacolo.

Personalmente mi sono molto divertita, e penso anche il pubblico vedendo le reazioni circostanti. In conclusione, dopo attente riflessioni e considerazioni sull’evento generale, mi rendo conto che questa mia recensione possa apparire diversa dalle altre, forse più analitica e apparentemente meno entusiastica, ma, essendo agli inizi, mi sembrava giusto affrontare il tutto con obiettività estrema e allo stesso tempo, visti i sensibili e positivi cambiamenti, con uno sguardo ottimistico e positivo per le future edizioni del Nerd Show Bologna.

Il mio voto finale è di 3 occhialini nerd e mezzo.

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Nerd Show Bologna

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Pagina web – https://www.nerdshow.it/

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Emanuele Ercolani intervistato da Nerd Attack!

By Fumetti, Radio No Comments

Non prendere impegni per Martedì, dalle 21 in poi in diretta su Nerd Attack, in onda su Radio102, Erick, Jhonny e Francesco intervisteranno Emanuele Ercolani, amico fumettista che ci parlerà del suo lavoro “2 Nerd a Carico”!

Ambientato nei giorni nostri a Roma – anno più anno meno – 2 Nerd a Carico racconta le vicende familiari dei 30-qualcosa-enni Sarah e Alberto alle prese con il figlio adolescente Luka che con loro grande rammarico poco condivide la loro grande passione per il fantastico in tutte le sue forme.

Sarah è stata cresciuta dalla madre americana Mimi a pane, latte e Star Wars e lavora come bartender in un prestigioso albergo romano. Alberto, figlio di Luigi e Agata – lui avvocato, lei professoressa – nella vita fa il nerd di carriera. Lavora part-time a Strategia e Tattica, storico negozio romano di GDR, e mantiene un sito a tema: “Nerdate a Nastro”. Completa il quadretto familiare il gatto Gizmo, una persiana che nei colori ricorda proprio il tenero esserino protagonista di Gremlins.

Con uscita quindicinale, la tavola auto conclusiva racconta un episodio nella vita di Luka, Sarah e Alberto, con occasionali incursioni dei personaggi di supporto Mimi, Luigi e Agata e le comparse dei compagni di classe di Luka e di gioco dei genitori. Dove possibile 2 Nerd a Carico farà riferimento a eventi reali del mondo nerd e non che accadano intorno alla data di uscita della tavola (uscite di film, convention, ecc.).

La prima tavola (Episodio 0) racconta la genesi della storia, quando due giovani Sarah e Alberto s’incontrano e si consolano dopo la prima di Star Wars 1 nel lontano 1999 concependo Luka e legandosi inaspettatamente per la vita.

2 Nerd a Carico è stato ideato e scritto da Daniel de Filippis e portato alla vita dalla mano e l’immaginazione di Emanuele Ercolani per WebComic Contest 2015 di Lega Nerd et all. (Lucca Comics & Games 2015).